.ARCHIVIO PROGETTI
//quinto centenario della Riforma

1517 // 2017

Il 500° anniversario dell’avvio della Riforma protestante è stata l’occasione per un lavoro ap­profondito sul patrimonio della Biblioteca valdese.
Le iniziative, di varia natura e realizzate anche in collaborazione con altri enti, erano rivolte a vari tipi di pubblico, distribuite nell’arco di tre anni, per poter consentire di scegliere percorsi di forma­zione e approfondimento.

La Biblioteca valdese possiede un patrimonio di particolare valore per chi sia interessato alla Riforma protestante e fin dalle sue ori­gini, negli anni Trenta dell’Ottocento, sia la Bibliothèque Pastorale sia la Bibliothèque du Collège (i due nuclei originari) si sono formati a partire da te­sti di storia e teologia del protestantesimo.
Dal casuale ritrovamento di un manoscritto senza data nell’Archivio della Tavola Valdese, è emerso un elenco di 157 titoli di libri donati da J. R. Simpson, personaggio non ancora identificato, forse appartenente al gruppo di sostenitori scoz­zesi che a metà Ottocento inviarono aiuti in dena­ro e in libri ai valdesi, e al Collège in particolare. Su questo nucleo di oltre cento esemplari del XVI secolo (fra cui 33 libri di Lutero, 26 di Erasmo da Rotterdam, 29 di Melantone; 9 di Bullinger, ma anche Carlostadio, Bucero, Zwingli, Ecolampadio ecc.), molti dei quali annotati da lettori contempo­ranei, si è innestato un progetto che – grazie alla preziosa collaborazione di esperti del libro antico come Ugo Rozzo e Lorenzo Di Lenardo – è culmi­nato in una mostra dal titolo Lutero e la Riforma attraverso le dizioni del Cinquecento della Biblio­teca valdese (dal 20 maggio al 29 giugno e dal 5 agosto al 3 settembre 2017) e una conferenza.

Tre anni

di lavoro

sul patrimonio

librario

Oltre al lavoro su questi nuclei così consistenti ed omogenei, abbiamo esplorato il patrimonio alla ricerca di temi grazie anche alla ricchezza di informazioni offerte da pubblicazioni cosiddette “minori” e meno preziose, dissemina­te nei depositi e per questo meno visibili, ma in passato assai diffuse e fonda­mentali per compren­dere la loro funzione all’inter­no della vita delle chiese valdesi negli ultimi due secoli.

In questo modo è nata, insieme al Museo valdese, la serie di piccole esposizioni Tre mostre per tre anni allestite nel corridoio della biblioteca dal 2015 al 2017. Le tre mostre su L’eredità della Riforma sono state dedicate nei primi due anni alla valoriz­zazione della pubblicisti­ca “minore” relativa alla Sola Scriptura La pre­senza della Bibbia nelle chiese valdesi fra Otto e Novecento, che illu­strava, anche con l’apporto di oggetti del museo, la pre­senza del te­sto biblico nel­la vita del­la chiesa val­dese, nella vita familiare, nella vita indi­viduale e nel­la socie­tà; nel 2016, ca­techismi, in­nari e liturgie sono stati uti­lizzati per in­dagare su continuità e discontinuit­à sul tema de Il culto nelle chiese val­desi fra Otto e Novecento mettendone in eviden­za i mo­menti fondamentali (il sermone, il canto, la Santa Cena, ecc.). L’ultima della serie (aperta fino a gennaio 2018), intitolata Da Wittenberg a Chanforan. Le celebrazioni della Riforma, ha proposto una scelta di date si­gnificative della sto­ria della Riforma viste attraver­so pubblicazioni, og­getti e fotografie relativi alle celebrazioni organiz­zate tra Otto e Novecen­to.
Per comprendere la storia della Riforma, tutta­via, non risulta utile soltanto il patrimonio librario ereditato nel passato, ma anche il continuo ap­provvigionamento di strumenti di lettura e di stu­dio che nel presente. A tale scopo, la biblioteca ha seguito due per­corsi fra loro intrecciati: arricchire la propria dota­zione libraria su questi temi e avviare riflessioni utilizzare i testi a disposizione.

Il centenario è servito dunque anche a incrementare il numero di testi della e sulla Ri­forma e la storia del prot­estantesimo italiano ed europeo.

Il secondo per­corso ha offerto uno spazio di riflessione sull’eredità della Riforma, in un Seminario in tre anni sul pensiero della Rifor­ma, condotto da Sergio Rostagno sui temi dell’Umanesimo (la disputa di Erasmo e Lutero su libero e servo arbitrio), della Coscienza (a partire da La libertà del cristiano di Lutero fino alla nasci­ta della coscienza individuale) e la Promessa (sul contributo della Riforma del Cinquecento nel con­fronto fra le religioni nel mondo attuale).
La biblioteca ha anche ospitato confe­renze di carattere storico sulla Riforma e in parti­colare se­gnaliamo l’incontro con Edoardo Villata sul tema Artisti di fronte alla Riforma, che ha mostrato, con l’ausilio delle immagini, un percorso sui rap­porti fra la produzione artistica e la Riforma prote­stante, confrontando il caso italiano con quello te­desco.

Ascolta il Seminario Riforma del 2017

La valorizzazione del patrimonio li­brario della Riforma ha riguardato un al­tro grande nucleo, conservato alla Biblioteca Na­zionale Centrale di Firenze. Il progetto di catalo­gazione e studio delle edizioni cinquecentesche del Fondo Piero Guicciardini, durato due anni e realizzato grazie ad un apposito finanziamento Otto per mille alla Tavola valdese, ha messo a di­sposizione sul Servizio Bibliotecario Nazionale (e ora anche su patrimonioculturalevaldese.org) una ricchissima raccolta libraria, unica nel suo ge­nere, visibile anche in una mostra allestita in Fi­renze (e una in forma ridotta a Torre Pellice) nella primave­ra del 2017. Il conte fiorentino Piero Guic­ciardini (1808-1886), esule per motivi religiosi, fon­datore della Chiesa dei Fratelli, nell’arco di tutta la vita raccolse una ricchissima collezione di libri (fra cui moltissime Bibbie), in particolare della Riforma italiana (Ochino, Brucioli, Vergerio…) dimostrando che in Italia la Riforma non fu un episodio di im­portazione, ma un fenomeno anche italiano, con proprie caratteristiche e figure di riferimento. Il ca­talogo della collezione è stato pubblicato anch’esso nella collana dei Quaderni del patrimo­nio culturale valdese ed è stato presentato in oc­casione di un convegno su La biblioteca di Piero Guicciardini e la Riforma in Italia nel Cinquecento e nell’Ottocento.

.APPROFONDIMENTI

Catalogo cinquecentine Guicciardini

Le cinquecentine della Riforma nella Biblioteca valdese 2017

5×1000 e altri modi per sostenere la Fondazione Centro Culturale Valdese